24/11/2008 – Sarà lo studio Becherucci a progettare la nuova Chiesa della Visitazione a Galciana (Prato). Secondo classificato nella competizione, lanciata dalla Curia diocesana di Prato, il lavoro di Claudio Marrocchi.
La giuria del concorso, composta da Tino Grisi, Fabrizio Rossi Prodi, Claudio Cerretelli, Mario De Stefano e don Daniele Scaccini in qualità di presidente, non ha invece proclamato il terzo classificato avendo riscontrato, si legge nel verbale ufficiale, “un evidente distacco qualitativo” tra i vincitori di oro e argento e gli altri progetti presentati.
La nuova chiesa sarà ubicata al confine tra la zona rurale e l’abitato centrale di Galciana. Il volume è stato progettato alla maniera di un episodio urbano ben coeso alla natura circostante. L’impianto insediativo, di forma rettangolare, deciso e di facile lettura, è stato pensato alla maniera di una “moderna Certosa”, prevedendo l’alternanza tra le varietà stereometriche caratteristiche delle diverse funzioni e le aree vuote. Una particolare attenzione ai principi distributivi consente al progetto di evitare interferenze non desiderate tra le zone di fruizione collettiva e quelle più riservate.
L’aula liturgica, ubicata sul fronte sud-ovest, in direzione dell’abitato di Galciana, rappresenta l’episodio più importante della struttura. Una nuova strada condurrà all’accesso dell’edificio esaltato da una copertura verticale. La sequenza fra la piazza pavimentata, il nuovo edificato con giardino annesso, il vuoto dello spazio destinato a parcheggio, una teoria di filari e le grandi aree verdi, offrirà ai visitatori e ai fedeli un primo sentore di quel susseguirsi di vuoti e pieni caratteristici della costruzione.
Fulcro del volume, il chiostro verde, chiaro elemento distributivo di tutte le funzioni, attorno a cui si struttura la fabbrica. La presenza degli accessi su ogni lato della corte conferisce indipendenza alle singole aree ed al contempo crea un luogo di comunicazione immediata tra di esse.
Nelle motivazioni fornite dalla Curia Diocesana di Prato relativamente all’individuazione del primo classificato si legge: “Del progetto vincitore si apprezza in particolare, oltre alla limpida articolazione delle forme e all’interessante sviluppo in sezione, la capacità di organizzare gli spazi del complesso parrocchiale in relazione al contesto ambientale e alla flessibilità d'uso. L’aula liturgica risulta essenziale nella sua conformazione, con un interessante disegno della copertura che caratterizza spazialmente l'invaso assembleare e ne orienta la dimensione escatologica”.
Ai primi due classificati sono spettate rispettivamente delle somme pari a 5.000 e 3.000 euro.
Oggetto di menzione “per le caratteristiche architettoniche” sono stati i lavori di Alessandro Corradini, Vittorio Bardazzi e Matteo Morittu. A tal proposito, si legge nel verbale di giuria, “le segnalazioni hanno inteso valorizzare alcune originali interpretazioni dell’idea di spazio sacro, di essenzialità dell’impianto architettonico, di spazialità dell’aula o di integrazione fra spazio pubblico e spazio religioso, sia pur con interpretazioni linguistiche diverse”.
Mentre, a meritare rispettivamente una menzione per “l'impianto liturgico adottato” e per “l'apporto artistico” sono stati i progetti presentati da Franca Zecchi, e dal duo Gorgoglione e Ballerini.
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