10/05/2018 - Linguaggi diversi, ma accomunati dallo stesso legame speciale con il Mediterraneo, interpretano la pietra. Il brand siciliano Litheaha chiesto a più designer di ‘distillare’ la loro personale esperienza con il Mediterraneo, per origine e storia familiare, in progetti di superfici interior. Loro sono Elena Salmistraro, Pierluigi Piu, Philippe Nigro e Martinelli Venezia Studio. La collezione Lithea che raccoglie le loro proposte si chiama Innesti Mediterranei.
Elena Salmistraro firma due progetti, Caltagirone e Monreale, entrambi ispirati ai materiali litici della tradizione siciliana.
Una rielaborazione astratta delle maioliche di Caltagirone, dove il decoro viene attualizzato con l’utilizzo della pietra pece, dà vita ad una composizione figurativa total black impreziosita dalle decorazioni in foglia di rame che illuminano alcune porzioni del disegno.
Nella proposta Monreale Elena Salmistraro accosta e sovrappone arabeschi geometrici, proprio come la storia artistica di Monreale in cui si incontrano la cultura europea e quella araba, dando vita ad una inedita texture tridimensionale. Le linee che si intersecano sul Marmo Bianco di Carrara disegnano piramidi dalla base irregolare, in un inedito gioco caleidoscopico arricchito dalle applicazioni metalliche che rimandano ai pregiati fregi dorati del Duomo della città.
Pierluigi Piu trae invece ispirazione dalla tradizione sarda.
I suoi grandi arazzi in pietra Pibiònes sono ispirati ad una tecnica di tessitura tipica della Sardegna, in cui i motivi decorativi vengono definiti da una sorta di chicchi (pibiònes) o grani, in rilievo rispetto allo sfondo, formati da piccoli anelli regolari eseguiti col filato di trama.
Còrbulas prende il nome dalle ceste circolari, nate dall’intreccio di gambi di fieno e fibre di giunco, che venivano usate per contenere la farina e che le donne trasportavano tenendole in equilibrio sul capo. Spesso, nelle abitazioni dei contadini, venivano appese alle pareti come decoro. Il progetto riprende questa funzione secondaria.
La superficie Imbrex proposta da Philippe Nigro è un omaggio alla tegola usata dai Greci e dai Romani, da cui prende il nome. Piccole tegole semi-cilindriche, scolpite nella pietra grazie alla tecnica del bassorilievo, diventano una texture tridimensionale definita da un reticolo ortogonale, che può essere utilizzato anche per inserire piani d’appoggio, verticali o orizzontali, utili a disporre libri e oggetti.
Martinelli Venezia Studio ha disegnato Maioliche di pietra, una collezione di piastrelle modulari in pietra lavica, caratterizzate da motivi grafici tridimensionali.
Il progetto nasce dal ricordo di una piccola casa-museo di un collezionista di maioliche, nascosta in un palazzo settecentesco nel centro storico di Palermo. Si tratta di piccoli bassorilievi le cui superfici tridimensionali e geometriche rimandano ai fusti scanalati delle colonne, ai muretti a secco, ai blocchi delle cave da cui provengono i marmi dell’azienda.
La collezione si completa con un lavabo freestanding essenziale – composto di una vasca circolare in pietra lavica sostenuta da un’esile struttura in ferro – e con piccoli accessori che si possono facilmente innestare nei moduli-piastrella forati.
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