16/01/2018 - Architetto, designer, pittore, scrittore fiorentino Andrea Ponsi quando parla al telefono ha l’abitudine compulsiva di schizzare, con il lapis, con la penna o con quanto ha per mano, dei volti di pura invenzione, che nulla hanno a che fare con l’interlocutore dall’altro capo della cornetta.
Una volta finita la telefonata, Andrea Ponsi buttava via i Post-it, ma un giorno un assistente, che segretamente li raccoglieva dal cestino, glieli fece trovare uno accanto all’altro, stupendolo del 'bestiario' umano che aveva disegnato col tempo.
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Dai primi anni Novanta le facce sono diventate 20 mila, anche se con una particolarità: tutti i volti sono maschili perché, spiega Ponsi, "non mi piacerebbe disegnare una donna arrabbiata, mostruosa, buffa o grottesca”.
La galleria Cross MacKenzie a Washington DC mette in mostra (ormai in chiusura) l’ultimo ambito della sperimentazione di Ponsi, proprio quello delle facce disegnate sui Post-it.
La mostra, a cura di Rebecca Cross chiude il 18 gennaio.
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