20/12/2017 - Fino al 7 gennaio 2018 la Galleria degli Uffizi ospita una mostra dedicata al Rinascimento giapponese: 40 opere, tra paraventi e porte scorrevoli, dedicate al profondo legame tra gli artisti giapponesi e la natura.
I pezzi esposti raccontano uno scorcio di pittura nipponica, distinta nelle sue due correnti principali, quella monocroma ed evocativa, legata alla tradizione, e quella autoctona, più immediata diffusa nelle dimore aristocratiche.
Con la curatela di Rossella Menegazzo, la mostra Il Rinascimento Giapponese. La natura nei dipinti su paravento dal XV al XVII secolo porta per la prima volta in Europa porte scorrevoli (fusumae) e paraventi pieghevoli (byobu) su cui si alternano le stagioni, i fiori e gli animali, i paesaggi dell’arcipelago nipponico, spesso firmati da artisti all’epoca noti come Hasegawa Tohaku o Unkoku Togan.
Focus della mostra il “periodo d’oro” della produzione artistica nipponica, compresa tra l’epoca Muromachi e l’inizio di quella Edo, in cui la pittura legata alla filosofia zen, ai templi e alla casta guerriera dei Samurai convive con quella più tipicamente giapponese.
Come afferma Miyata Ryohei Commissario del Bunkacho (Agenzia per gli Affari culturali del Giappone) "questa rassegna offre al pubblico italiano la possibilità di ammirare lo splendore della cultura artistica giapponese e comprenderne la profonda sensibilità nei confronti della natura."
Il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, rileva altresì
"che i meccanismi di committenza in Oriente non erano diversi da quelli di una qualsiasi corte rinascimentale e barocca in Europa, né da quello che vediamo ora nella nostra società capitalistica: i paraventi che decoravano residenze, castelli e templi giapponesi erano manifestazione del prestigio del proprietario o del donatore e dovevano rispecchiarne l’autorità, la ricchezza, il potere culturale, il livello d’istruzione. Nel Giappone delle epoche Muromachi, Momoyama e dell’inizio di quella Edo – dal secondo Trecento al primo Seicento, dunque quasi esattamente nello stesso periodo in cui in Europa si affermano Masaccio, Piero della Francesca, Raffaello, Michelangelo, Grünewald, Tiziano, Caravaggio – si assiste a uno sviluppo di committenze che porterà a un’altrettanto grande fioritura delle arti, che possiamo senz’altro definire “rinascimento giapponese”."
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