27/10/2016 - In scena a Palazzo Reale di Milano, fino al 22 gennaio, la mostra dedicata al genio olandese Maurits Cornelis Escher (1898-1972), artista, incisore e intellettuale e matematico che ha conquistato l'immaginario collettivo con le sue opere visionarie. Una rassegna di oltre 200 opere divise in 6 sezioni, accompagnate dall'installazione interattiva di Studio Azzurro "Scale sognanti".
Le visioni di Escher hanno da sempre ispirato la fantasia di grafici, le menti di scienziati e influito su artisti e architetti. Tra i capolavori in mostra opere come la Mano con sfera riflettente, Relatività (o Casa di scale), Metamorfosi e Belvedere.
Ma anche esperimenti scientifici, giochi e approfondimenti didattici che consentono ai visitatori di ogni età di comprendere prospettive impossibili, giochi di incastri, legge di gravità sovvertita e universi apparentemente inconciliabili che si armonizzano in una dimensione artistica unica.
Tutta l'arte di Escher rivive a Palazzo Reale grazie al progetto organizzato da Arthemisia Group e 24 ORE Cultura, con la collaborazione di Escher Foundation. Un viaggio all’interno dello sviluppo creativo dell’artista, partendo dalla radice liberty della sua cultura figurativa, soffermandosi sul suo amore per l’Italia e individuando nel viaggio a L’Alhambra e a Cordova la causa scatenante di un interesse per le forme geometriche.
Grazie al contributo di Studio Azzurro, lungo il percorso espositivo, in una stanza quadrata, scorrono, a diverse altezze, quattro rampe di scale. Scale sognanti è una poetica istallazione - ispirata all'opera di Escher Relatività (o Casa di scale, 1953) - dove un universo profondo affonda sotto i piedi del visitatore.
Cade dall'alto un oggetto, tocca una scala e rimbalza, cade più in basso e tocca un'altra rampa, rimbalza di nuovo finché scompare lontano nel vuoto. Una voce, intanto, racconta una brevissima storia. Quando l'oggetto ricompare fluttuando di fronte allo spettatore, ruota come il satellite di un pianeta, si deforma attraverso una lente e poi nulla: solo allora le scale riprendono il moto.
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