22/06/2016 - Sei architetto? Non sei architetto ma ami l'architettura e gli itinerari culturali? Eccone uno da non perdere: a Torino, due mostre incredibili dedicate a due icone dell'architettura italiana, Gae Aulenti e Pietro Porcinai.
La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli ospita, fino a fine agosto, la mostra OMAGGIO A GAE AULENTI, a cura della nipote Nina Artioli, che racconta la vita di una delle personalità di maggior rilievo della cultura architettonica italiana del XX secolo, attraverso un percorso che tocca le sue opere più significative, strettamente collegate ai luoghi, ai tempi e alle persone che ha incontrato.
Il tone of voice della mostra, tematico e narrativo al tempo stesso, si sviluppa intorno ad alcune sale che descrivono la versatilità del suo impegno professionale, offrendo un punto di vista più intimo e personale della vita e del lavoro di Gae Aulenti.
Le sale storiche del Castello di Miradolo espongono fotografie e preziose testimonianze dell'opera e della visione del paesaggista nella retrospettiva dal titolo Pietro Porcinai. Giardino e Paesaggio. La mostra è curata dalla Fondazione Cosso, con la collaborazione di Paola Porcinai, figlia di Pietro, e Dario Fusaro, fotografo specializzato nel ritrarre parchi e giardini.
Porcinai ha conosciuto e collaborato con vari artisti: architetti-designer, scultori, pittori, musicisti, alcuni dei quali sono stati determinanti per il suo lavoro. Tra questi Costantino Nivola, scultore e amico del paesaggista, è stato l’ispiratore della sistemazione della piazza della Chiesa di S. Ambrogio a Zoagli.
La collaborazione con lo scultore Pietro Morseletto, iniziata nel 1958, si è protratta invece per quasi trenta anni e ha riguardato la realizzazione di sedute in pietra, successivamente diventate una produzione costante ed ancora oggi prodotte dal Laboratorio Morseletto.
Con Bruno Munari condivideva la passione per l'arte giapponese e per il bambù, apprezzando il valore simbolico della pianta e l'estetica del materiale.
Porcinai si rivolgeva agli artisti per confrontare idee ma anche per “abbellire” i giardini da lui progettati con statue, lampade, vasi pergole o altri elementi decorativi. È stato negli anni '50 che egli è divenuto più sensibile e attento allo sviluppo delle correnti moderne delle arti figurative, anche per la nascita a Firenze della Galleria Numero, divenuta animato centro di dibattiti artistici e architettonici. Nel 1956 Porcinai scriveva a Nivola: “Sono fissato con l'idea che I buoni paesaggi debbano essere opera non soltanto di ingegneri e architetti, ma anche di tutti gli artisti e quindi anche gli scultori”.
Si tratta di due rassegne monografiche, di semplice lettura, anche per i non addetti ai lavori, che hanno lo scopo di approfondire il legame tra arte, architettura, natura, bellezza.
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