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Le nuove collezioni Zanotta, tra passato e presente
Dai grandi maestri ai designer emergenti
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June June
31/05/2016 - Zanotta presenta un ventaglio di nuovi prodotti che interpretano tutti i luoghi domestici con possibili sconfinamenti anche in ambito contract. Un pensiero concreto: la casa è un luogo dove circondarsi di oggetti belli, facilmente fruibili e funzionali. In questo senso i designer contemporanei guardano la lezione dei grandi maestri a cui è legato il nome Zanotta, arrivando alla soluzione: l’apparente semplificazione concettuale dei nuovi progetti asseconda ciò che per natura avviene tra l’uomo e gli oggetti di cui si circonda. Zanotta, da sempre testimone del concetto di design iconico, mette mano ai progetti dei grandi maestri, sia per attualizzarli che per salvarli dall’essere esclusiva materia di studio.

Tavolini Niobe – disegno di Federica Capitani
Le forme della natura ed i processi che accadono senza la mano dell’uomo: per esempio un sasso di fiume spaccato a metà con la faccia superiore levigata dall’acqua e dal tempo, mentre quella inferiore ha mantenuto la sua curva. La designer è intervenuta poi sulle proporzioni, enfatizzando la lunghezza, per un tavolino adatto a completare una zona divani o conversazione. Le lastre di marmo Carrara, Marquinia o Emperador sono opache, calde e piacevoli al tatto e appoggiano semplicemente su una base minimale in metallo colore bianco o nero.
 
“Con la collezione di tavoli da caffè Niobe - dice Federica Capitani - uso le caratteristiche senza tempo delle lastre di marmo per creare superfici che vanno ad unirsi e a completare gli ambienti di conversazione e gli spazi di seduta. La lastra, posata su una struttura minimale, ha una forma che evoca quella del ciottolo di fiume diviso a metà con una base superiore piatta ed una parte inferiore caratterizzata da una curva morbida.”



Sedia June – disegno di Frank Rettenbacher
Ha tutta la leggerezza di tratto del design nordico tradotta in forme geometriche e sfaccettature ammorbidite. Materiale d’elezione è il legno, a spessore variabile per lo schienale, la seduta in nylon è imbottita e rivestita in tessuto o pelle. Ma il vero nodo del progetto è proprio la congiunzione tra schienale e seduta risolta senza viti a vista, con tecnica e maestria che trasformano un punto critico in elemento di grande resistenza della sedia, adatta anche alle sollecitazioni di un uso contract. Nel segno della continuità progettuale, il designer riprende il tema dei tiranti che rinforzano la base della seduta e che erano la nota caratteristica del tavolino Emil del 2014 e del tavolo Santiago, presentato in occasione del Salone 2015.
 
“Mi hanno chiesto di disegnare una nuova sedia che accompagni il tavolo da pranzo Santiago, che avevo progettato per Zanotta - così dichiara Frank Rettenbacher - Volevo utilizzare lo stesso legno del tavolo, ma anche aggiungere un tocco di comfort e di colore con un sedile imbottito. La sfida maggiore è stata quella di fissare lo schienale all’imbottitura amovibile della seduta, senza utilizzare viti a vista. Dopo un intenso confronto con la squadra tecnica, siamo arrivati ad un attacco nascosto che rende lo schienale “fluttuante” sopra il sedile. La scelta tra varie tipologie di legni, la varietà dei tessuti ed i due basamenti rendono “June” idonea sia per il mercato contract che per quello domestico.”

Sgabelli Ivo e Ido – disegno di Frank Rettenbacher
Seduta passe-partout il primo, più alto per cucine con banconi, bar e ristoranti il secondo. Piccoli oggetti la cui bellezza e praticità d’uso è legata ai dettagli: la seduta in legno leggermente convessa, ed un elemento tecnico come il tirante in acciaio che contrasta piacevolmente con le essenze scelte, rovere naturale o noce Canaletto, sia quando è colorato, sia quando è lasciato grezzo e nella sintesi di un semplice triangolo diventa anche poggiapiedi.
 
“Ispirato dal classico sgabello Giotto di Zanotta, che ha festeggiato il 40° compleanno nel 2015, ho proposto un nuovo progetto di sgabello in legno, basato sul mio lavoro precedente con l’azienda. Ivo è uno sgabello semplice e robusto, realizzato in rovere naturale o noce Canaletto con tiranti di rinforzo in acciaio. Ho cercato un elemento tecnico che contrastasse con il legno, che fosse funzionale ma che desse anche un certo carattere al prodotto. Il collegamento di metallo ha la finitura in diversi colori e si connette alle gambe in legno per dare vita ad un prodotto durevole e solido. Zanotta mi ha chiesto di disegnare una versione più alta da poter utilizzare in bar e ristoranti. Abbiamo quindi chiamato lo sgabello alto “Ido” per accompagnare il suo fratello minore Ivo. Dopo aver sperimentato i vari tiranti in acciaio, ho concluso che un semplice triangolo potesse fungere al meglio come rigido poggia-piedi. Perciò l’ho lasciato grezzo in acciaio inox naturale.”
 
Divano Botero / letto Ruben – disegno di Damian Williamson
La sensazione di un avvolgente abbraccio da godere in una situazione di relax. Questa l’immagine evocativa che ha ispirato il designer nel progettare un divano di cui si intuiscono istintivamente le intenzioni: le fasce orizzontali sovrapposte definiscono con continuità braccioli e schienale, integrando struttura ed imbottitura, la leggera inclinazione asseconda il corpo e basta ad accoglierlo da sola senza cuscini, schienale e seduta tornano a proporzioni armoniche e facilmente fruibili. E’ lo stesso rivestimento di tessuto o pelle che, attraverso una serie di cuciture nascoste alla vista, utili per modellarlo intorno alla morbida imbottitura, definisce la struttura mantenendo la praticità della copertura sfoderabile. Il corpo generoso e soffice è retto da piedini slanciati in lega di alluminio. La modularità lo rende adatto per soluzioni compatte come per grandi composizioni. Lo stesso concept, applicato con esiti estetici e funzionali altrettanto validi, ha dato vita al progetto del letto Ruben.
 
Dichiara Damian Williamson “La collezione completa di divani componibili è stata sviluppata con una grande attenzione e cura al dettaglio. L’aspetto più evidente è l’utilizzo limitato di cuciture visibili, in favore di superfici rivestite accuratamente piegate attorno all’imbottitura. I volumi generosi e leggermente “gonfiati” sembrano fluttuare sopra i piedini in lega di alluminio, ingegnerizzati per sostenere la struttura. I piedini slanciati sono stati disegnati con un tocco minimale per focalizzare l’attenzione sul corpo morbido sovrastante.”
 
Tavolo Reale – omaggio a Carlo Mollino, nuovo top
Il piano in cristallo bisellato è da sempre funzionale alla bellezza scultorea e densa di citazioni della base. Zanotta, con la cautela di chi conosce pienamente la materia, propone un’alternativa, materica e agli antipodi come solo il marmo può essere in questo caso: Carrara, Marquinia o Emperador, preziose superfici da vivere seduti al tavolo da pranzo o alla scrivania da lavoro, consapevoli dell'omaggio al grande maestro che continua a perpetrarsi.
 
Tavolo Fenice – disegno di Piero Bottoni, 1936
Il 2016 segna la ri-edizione di Fenice, tavolo disegnato da Piero Bottoni nel 1936 per Villa Muggia, grazie ai disegni messi a disposizione dall’Archivio omonimo. L’attualizzazione di Fenice ha richiesto una lunga ricerca per trovare la più avanzata tecnologia necessaria per realizzare un progetto dai grandi volumi che al contempo fosse facile da spostare. Per essere quindi un tavolo adatto alle esigenze contemporanee, Zanotta sceglie resina cementizia per la superficie che riproduce la fisicità del disegno originale, e Polimex® per la struttura interna.

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