02/02/2016 - Dopo anni di abbandono un vecchio baglio contadino a Ragusa, ritorna a vivere. E' la storia di N'orma, una piccola dimora di campagna custodita tra ulivi, cipressi, carrubi, mandorli, aranci e limoni. Rispettando l’originale identità della struttura, Patrizia Sbalchiero utilizza materiali e forme della tradizione per trasformare la dimora in luogo di ospitalità.
L’intervento reinterpreta l'antico vivere rurale, dividendosi tra pareti in blocchi di tufo, soffitti in canne e gesso, piastrelle di Caltagirone, arredi di design nordico e dettagli raffinatissimi.
Gli spazi abitativi sono organizzati su due livelli differenti, che si affacciano su un piccolo cortile. A partire dall’antico palmento, dove si produceva il vino e si affumicava la ricotta, si incontra il lungo bancone in acciaio della cucina. Poi una serie di spazi, infilati uno dopo l'altro, dalla sala da pranzo, al soggiorno alla biblioteca e alla zona notte.
Il secondo livello, in origine destinato al ricovero degli animali, ospita due ampie camere indipendenti con bagno. Il tutto illuminato dalle lampade di Davide Groppi.
Interno ed esterno sono in relazione tra loro per tessere uno stretto legame tra ospite e territorio, orientando gli scorci sull’uliveto circostante, con vetrate aperte verso la campagna. E' così che il progetto si riappropria del dialogo con il paesaggio.
Tra allusioni e riferimenti ora al nome di donna, ora al piatto piatto tipico della cucina catanese, fino all'opera lirica di Bellini, n’orma è una piccola dimora dove sostare, per un giorno, una settimana, un mese.
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