08/10/2015 - Chiude la prima edizione di BDW 2015! Non solo video, ma 180 mostre, presentazioni di libri, 5 workshop di progettazione, più di 200 eventi indicati nella miriade di mappe e vetrofanie magenta che hanno guidato nello slalom tra gli shop e le gallerie che hanno esposto arredi vintage di Dino Gavina, i prototipi della collezione Petra, i disegni da Mies van der Rohe a Ruegenberg per la progettazione del Padiglione Barcellona a Bologna.
Una moltitudine multiforme di presenze ha atteso per entrare nella dark room e godere delle geometrie optical di This is black di Ducati, o per entrare nella poesia delle “cose con un'anima” narrate nel documentario su Tobia Scarpa. L’anima segreta delle cose e nei racconti delle 8 edizioni della Triennale Design Museum. Last but not the least, gioelli, abiti, ceramiche e molto altro, progetti autoprodotti in cerca di produttore! Una nota illuminata chiude BDW: il catering progettato da Casamanu per Catellani & Smith per Riluce.
Così creatività e produzione si sono incontrate nella prima edizione di Bologna Design Week, l'appuntamento che ha visto riunite le eccellenze del territorio in un sistema integrato di comunicazione.
L’evento si è focalizzato sulle culture del progetto, in una città storicamente all’avanguardia per la sua capacità di accogliere e integrare esperienze, visioni e intuizioni, in cui si sperimenta, si inventa e si produce valorizzando la co-progettazione.
Sono molteplici i settori coinvolti, dal packaging al ceramico, dall’industria automobilistica al tessile, dall’educational all’alimentare e al wellness. Il percorso non riguarderà solo il design di prodotti, ma anche e soprattutto il mondo B2B, con la creazione di prodotti industriali, tecnologie, servizi, processi di progettazione e piani di comunicazione.
Grazie alla collaborazione con istituzioni, imprese, progettisti, Università, Enti di ricerca, associazioni e privati, Bologna Design Week ha mappato la creatività diffusa sul territorio attraverso 8 percorsi tematici, con allestimenti curati da grandi brand come Agape, Baxter, Cappellini, Cassina, Catellani & Smith, De Castelli, Ducati, Essent’ial, Flos, Fritz Hansen, Geberit,Kartell, Molteni & C, Oikos, Pianca, Prescopool, Rimadesio,Smeg, Technogym, Veneta Cucine, Visionnaire, Vitra eZanotta, in quattro sedi principali: Galleria Cavour, Campogrande Concept, Corte Isolani e Atelier Corradi; ed un fitto programma di mostre, workshop, proiezioni video e incontri con enti, istituzioni, aziende e personalità del mondo del design.
Ma non solo... il Campogrande Concept, nel seicentesco Palazzo Pepoli Campogrande, ha ospitato workshop, talk ed esposizioni.
Corte Isolani ha ospitato degustazioni, workshop ed esposizioni dedicate alla preparazione, elaborazione, trasporto, conservazione degli alimenti, quali strumenti sempre più specifici che si sono modificati al variare delle condizioni sociali e culturali, tematica messa in mostra nell’esposizione Maybe a new way, a cura di Accademia di Belle Arti, mentre Fashion loves Food ha dato una lettura del rapporto tra moda e cibo, curata dal Corso in Culture e Tecniche della moda dell’Università di Bologna.
Infine gli spazi tutelati di Atelier Corradi, nella centralissima via Rizzoli, hanno ospitato una selezione di designer emergenti.
La ricca articolazione di progetti e iniziative proposta da Bologna Design Week, ha contribuito a rafforzare l'immagine di polo attrattivo del centro emiliano, fungendo da cerniera tra mondo della ricerca e mondo produttivo.
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