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XIV Premio Internazionale Architetture di Pietra: i vincitori
Marmomacc premia i progetti rispettosi del rapporto mondo lapideo-paesaggio
Autore: cecilia di marzo
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17/06/2015 – Si è conclusa la XIV edizione dell’International Award Achitecture in Stone, il premio biennale riservato a opere di architettura realizzate con la pietra. Curato dall’architetto Vincenzo Pavan, il premio rappresenta da sempre un importante studio svolto dall'osservatorio Marmomacc nel vasto panorama internazionale dell'architettura litica alla ricerca di progetti - da edifici cittadini a contesti residenziali, da interventi di recupero a opere di riqualificazione urbana - che sappiano interpretare con tecniche e linguaggi nuovi il mondo lapideo nel rispetto del paesaggio in cui sono stati realizzati. Il premio include anche un riconoscimento speciale “ad memoriam", dedicato a un artista del passato. 

Per l’edizione 2015 la Giuria, composta da Francesco Dal Co (Dipartimento di Architettura, Università di Venezia), Juan José Lahuerta (ETSAB, Barcellona, Spagna), Werner Oechslin (ETH Zurigo, Svizzera), Cino Zucchi (Dipartimento di Architettura, Università di Milano), Vincenzo Pavan (Dipartimento di Architettura, Università di Ferrara) ha valutato 31 opere architettoniche, realizzate degli ultimi due - tre anni in diciotto diversi Paesi. 

Dopo approfondita analisi e ampia discussione, sono state selezionate le seguenti opere che, per qualità architettonica, uso espressivo dei materiali lapidei e disegno tipologico, sono state ritenute rappresentative di un panorama chiaro e significativo delle migliori realizzazioni a livello internazionale. 

La Sancaklar Mosque di Istanbul (Turchia, 2012) di Emre Arolat Architects
La strategia del progetto è stata determinata dalla morfologia del paesaggio di cui l’edificio diventa il prolungamento. La discesa agli spazi sotterranei, che ospitano la sala di preghiere, intesa come caverna, è mediata dalla sequenza di murature in pietra rustica e dalla gradinata di lastre che immorsa la costruzione al prato. Del complesso emergono in superficie solo bassi volumi orizzontali da cui si eleva il landmark del minareto, concettualizzato in un parallelepipedo verticale. Alla rarefatta atmosfera ipogea degli spazi di riunione e preghiera contribuisce un’accorta distribuzione della luce che irraggia dal lucernario.

Il Museo Jumex (Città del Messico, 2013) di David Chipperfield Architects
Il Museo Jumex di David Chipperfield Architects, con il volume caratterizzato dai leggeri aggetti sovrapposti e l’inconfondibile coronamento a shed, si confronta con lo sviluppo urbano di Città del Messico attraverso una stereometria di grande forza iconica. Le grandi lastre in travertino di Xalapa delle facciate sottolineano il contrasto netto tra l’apertura del piano a quota città, la loggia belvedere del primo piano e la compattezza dei piani superiori destinati a galleria. Negli interni, intonaco e vetro, cemento e pietra - con il pavimento in marmi policromi del bookshop dell’artista Martin Creed - modulano il diverso carattere degli ambienti di un luogo espositivo contemporaneo.

Gli Edifici a torre in Hagenholzstraße (Zurigo, Svizzera, 2013) di Max Dudler + Atelier WW
Tra i vari progetti e realizzazioni della “Zurigo Metropolitana”, del Zürich - West e del Zürich - Nord, il gruppo di edifici della Hagenholzstraße di Max Dudler è tra i pochissimi interventi di chiara espressione urbanistica, dovuto alla forma della tipologia urbana. E’ come se la forma archetipica della pietra, in quanto blocco tagliato e cubo geometrico, avesse determinato in modo lineare e diretto la composizione architettonica, dal dettaglio alla figura completa. La qualità del complesso Hagenholzstraße sta proprio in questa scelta di forme elementari in continuità col carattere intrinseco della materia.

Il Giant’s Causeway Center (Antrim, Irlanda del Nord, 2014) di Henegan Peng Architects
Situato a ridosso di una delle porzioni più belle della costa dell’Irlanda del Nord, caratterizzata dalla presenza della concrezione basaltica colonnare, il complesso è brillantemente inserito nel paesaggio. Le linee decise dell’impianto e i piani inclinati delle coperture sono rese pregnanti dalla scelta compiuta dai progettisti di impiegare nei prospetti alte lastre di pietra, di diverse dimensioni, le cui superfici scure scandiscono l’alternanza ritmata di vuoti e pieni, cifra dell’intero involucro emergente del terreno.

Il Massive Stone Social Housing (Cornebarrieu, Francia, 2011) di Perraudin Architectes
Il progetto di Perraudin è interessante per il suo uso della pietra come materiale costruttivo, non come rivestimento ornamentale. L’edificio non “contiene” pietra, “è” di pietra, nel senso più tradizionale. Inoltre, trattandosi di un progetto di “social housing”, l’impiego di questo materiale nobilita un tipo di costruzione che abitualmente si associa a materiali più modesti. La composizione dell’edificio risponde agli stessi criteri: scaturisce dal taglio della pietra e si mostra laconicamente come “casa”. Perciò la omogeneità conseguita tra il materiale, il metodo costruttivo, la funzione, la composizione e lo scopo, fa sì che questo edificio meriti di essere premiato.

Il Premio alla Memoria è stato, infine, assegnato all'Unità di abitazione orizzontale nel quartiere Tuscolano (Roma, 1950 - 1954) di Adalberto Libera (1903-1963). 
Adalberto Libera è stato uno dei più originali protagonisti sulla scena dell’architettura italiana del Novecento. Il suo progetto per il quartiere Tuscolano a Roma, ovvero l’unità di abitazione orizzontale costruita tra il 1950 e il 1954, è il frutto migliore del lavoro da lui svolto per l’INA Casa. Originale tentativo di fondere la tipologia dell’unità di abitazione con un tessuto di basse residenze di ispirazione mediterranea e nordafricana, il complesso del Tuscolano rappresenta un episodio di assoluto rilievo nella storia dell’architettura italiana del Novecento ed è un documento eloquente per comprendere come il nostro Paese affrontò l’opera della ricostruzione postbellica, spesso utilizzando materiali locali come la pietra.


  Scheda progetto: Sancaklar Mosque
Cemal Emden
Vedi Scheda Progetto
Cemal Emden
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Thomas Mayer
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  Scheda progetto: Hoch­hau­sen­sem­ble Ha­gen­holz­stras­se
Stefan Muller
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