29/04/2015 - L'intervento dello studio Blesi Subitoni si sostanzia nel restauro di una porzione del piano nobile di quella che fu la residenza del Cardinale Giulio Alberoni a Piacenza, una delle figure clericali più conosciute del XVIII secolo posto ai servigi di Filippo V di Spagna.
Verso il 1870 il palazzo tardo settecentesco fu acquistato da una famiglia che lo ha frazionato in diverse unità immobilari, alcune alienate nel tempo e altre mantenute dai discendenti. Proprio la riacquisizione di un piccolo appartamento adiacente a quello principale ha portato a rivoluzionare le funzioni all'interno del nuovo organismo eliminando partizioni e controsoffittature poste in essere nel '900.
Con grande sorpresa, nella pulitura della grande volta atta ad accogliere la nuova cucina, sono emersi gli affreschi tardo settecenteschi, probabilmente voluti dallo stesso cardinale, tanto che nelle decorazioni sembra emergere anche la sua effige.
Proprio il poderoso impatto dei rossi portati alla luce nel lacerto restaurato ha suggerito lo studio di una cromia che si accordasse alle decorazioni: ed è nato questo colore a base calce che di primo acchito sembra bianco, ma in realtà è quasi un grigio tortora con una componente rossa che si armonizza perfettamente nei vari ambienti. È stato, infatti, utilizzato anche per creare un trait d'union con i bellissimi cassettoni riportati alla luce insieme alla meravigliosa altezza del salone principale (mt 4,60).
La struttura lignea, sofferente in vari punti, presentava vari e fantasiosi puntellamenti che sono stati sostituiti con coppie di profili in ferro verniciati come tutto il resto dell'ambiente.
All'ingresso l'altezza viene enfatizzata dall'uso ironico di due colonne di libri mentre lungo l'altra coordinata un volume basso accompagna nel salone.
Un piccolo ambiente voltato e decorato, che pare ospitasse lo studiolo del Cardinale Alberoni, è stato attrezzato con mensole in lamiera di ferro verniciata che quasi spariscono sotto il colorato rincorrersi dei libri.
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