27/04/2015 - La villa della famiglia F. si trova sulla circonvalazione interna di Udine. Progettata dall'arch. Alessio Princic, reinterpreta le caratteristiche dell'area industriale in cui sorge. La proprietà è composta da due fabbricati, una classica casa a due piani fronte strada e una struttura industriale che ha subito diversi ampliamenti nel corso degli anni.
“Il mio compito” afferma l'architetto Princic “è stato complesso perché mi sono mosso sempre al limite della norma al fine di dare allo spazio costruito un valore che fosse consono con la vita di oggi e corrispondesse alle esigenze della famiglia committente.
Il fatto di avere una particella larga solo 10 metri e lunga 100m e di non potere aprire finestre a confine mi ha permesso di pensare a una struttura residenziale introversa e a pensare alla luce in un modo diverso. Per questo motivo nasce come sottrazione di volumi il cortile interno che si presenta con due larghezze diverse e anche con due profondità diverse perchè deve portare luce anche negli ambienti interrati. Sul tetto a uno e due spioventi della vecchia fabbrica sono stati ricavati tre grandi lucernari con due pareti vetrate rivolte ad est ed ad ovest per captare la luce nei suoi colori più diversi.
La stessa grande vetrata rivolta ad est e posta sopra il piano soppalcato, permette alla luce della mattina, specie in inverno, di penetrare profondamente nell'ampio salone e nella cucina creando un'atmosfera particolare e di grande fascino.
La casa non viene pensata per i suoi volumi residenziali, ma pensata attraverso i suoi giardini che supportano poi gli ambienti residenziali.
Il pensiero diventa così profondo da riuscire a portare il visitatore più attento a vedere il giardino posteriore dal giardino anteriore attraverso il giardino interno. Questo gioco è di grande profondità ed è particolarmente suggestivo in quanto il gioco delle luci e delle ombre lo arricchiscono, lo rendono vivo. Nulla è uguale, tutto cambia, la casa si scopre lentamente, si percorre, si guarda, si aspetta, nella sua semplicità è complessa, ma altrettanto magica, misteriosa”.
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