04/03/2015 - 81 immagini fotografiche, principalmente in bianco e nero, raccontano i 25 anni di attività della fotografa, londinese d'adozione, Hélène Binet. I quattro 'Dialoghi' ripercorrono aspetti salienti delle architetture di John Hejduk, Le Corbusier, Peter Zumthor e Zaha Hadid.
A ciascuno di questi architetti Hélène Binet affianca un interlocutore, con il risultato di un vero e proprio dialogo tra il lavoro dell’architetto prescelto e un paesaggio, o un altro architetto.
La mostra, ideata dalla stessa fotografa, è allestita fino al 12 aprile 2015, presso la Galleria dell'Accademia di Mendrisio, per poi spostarsi presso il Bauhaus-Archiv di Berlino, da giugno a settembre, e al Forum Schlossplatz Aarau nel 2016.
Il critico Juhani Pallasmaa scrive nel suo contributo all'interno del libro che accompagna la mostra:
“Le fotografie di Hélène Binet pongono interrogativi affascinanti sulle relazioni fra soggetto osservato e intenzione artistica, entità e dettaglio, spazio e atmosfera, materialità e illuminazione, realtà e immagine. Le costruzioni si trasformano in paesaggi, mentre i paesaggi diventano intime superfici tattili, come pelle invecchiata di un essere vivente. Persino l’aria tende ad assumere caratteristiche di materia solida; il cielo, proiettando un senso di gravità e opacità, non è più un vuoto”.
La prima sezione, quella con cui si apre la mostra, è dedicata alle opere dell'architetto americano John Hejduk, i cui edifici berlinesi rappresentano i primi protagonisti della ricerca di Hélène nel campo della fotografia di architettura. La seconda sezione, invece, è intitolata alle architetture di Le Corbusier e alla loro capacità di creare giochi di luci e ombre, nelle diverse stagioni dell'anno. La terza sezione si sofferma sul dialogo tra gli edifici dell'architetto svizzero Peter Zumthor, messi in relazione con quelli dello svedese Sigurd Lewerentz; infine la quarta indaga il dialogo tra le opere di Zaha Hadid e gli elementi del paesaggio.
|