11/12/2014 – L’ambizioso progetto di ricerca promosso del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino è giunto a compimento con l’inaugurazione, lo scorso 5 dicembre, del Rifugio Carlo Mollino. Il Comune di Gressoney Saint Jean ha sostenuto l’iniziativa culturale e realizzato l’edificio sulle piste del Weissmatten, a quota 2050 mt.
L’architettura sviluppata su modello del progetto “Casa Capriata” per la X Triennale di Milano (1954), una delle case ideali di Carlo Mollino rimasta opera incompiuta, è stata realizzata in Valle d’Aosta a distanza di sessant’anni per mezzo di una iniziativa fortemente voluta dal Comune di Gressoney Saint Jean, sviluppata in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico, con l’intento di evidenziare il valore e l’attualità del progetto originario come manifesto sull’innovazione tecnologica e la prefabbricazione edilizia.
L’iniziativa inizialmente promossa nel 2008 come progetto culturale nel quadro degli eventi Off Congress del XXIII Congresso Mondiale degli Architetti UIA Torino 2008 dall’Ordine degli architetti di Torino e la Fondazione OAT in collaborazione con il Comune di Gressoney Saint Jean, il Politecnico di Torino e l’Ordine degli architetti della Regione autonoma Valle d’Aosta, si è successivamente strutturata come progetto di ricerca con la firma del protocollo d’intesa fra i partner istituzionali (Comune di Gressoney Saint Jean, Regione Autonoma Valle d’Aosta, Politecnico di Torino e Comunità Montana Walser) e i diversi partner tecnici.
Oggi il progetto di ricerca si è concretizzato con la realizzazione di un edificio sperimentale, ripensato in coerenza con i criteri progettuali indicati da Carlo Mollino, grazie ad uno stretto lavoro di collaborazione fra il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e gli uffici tecnici del Comune di Gressoney Saint Jean e della Comunità montana Walser Alta Valle del Lys.
La scelta di realizzare un edificio a basso consumo energetico, con tecniche innovative a livello impiantistico, in grado di eliminare il fabbisogno di combustibile fossile, è stata perseguita in coerenza con la variante al progetto Casa Capriata elaborata da Carlo Mollino nel 1951 nell’ambito del concorso Vetroflex-Domus.
L’edificio intitolato alla figura di Carlo Mollino, uno dei protagonisti della cultura architettonica del Novecento, vuole evidenziare e riconoscere il profondo legame fra la ricerca progettuale sviluppata dall’architetto torinese fra gli anni ’30 e ’50 sul tema dell’architettura alpina e l’area culturale e geografica della Valle d’Aosta.
Il Rifugio Carlo Mollino sorge lungo il Walserweg – il grande sentiero dei Walser – all’arrivo della seggiovia del comprensorio sciistico di Weissmatten nel comune di Gressoney Saint Jean (AO), in prossimità del padiglione da tè della Regina Margherita di Savoia, una storica architettura in legno originariamente ubicata presso il Castello Savoia e trasferita in quota negli anni ’50 come capanno di caccia prima e più recentemente come punto di ristoro per gli sciatori.
La cornice del paesaggio alpino di Weissmatten che ospita il Rifugio richiama le parole con le quali il progetto originario veniva presentato nel 1948 sulle pagine di Domus: “Questa è la casa per gli sciatori 'estremisti', (...) è la casa portata addirittura sul 'luogo di lavoro', sul campo di sci”.
Il Rifugio Carlo Mollino, raggiungibile a piedi, con gli sci o con la seggiovia, immerso nella quiete del paesaggio alpino potrà essere quindi ammirato secondo la visione ideale di Carlo Mollino che a proposito della sua produzione progettuale affermava: “Tengo per fermo che la migliore spiegazione della propria opera sia la silenziosa ostensione dell’opera medesima”.
Fonte: Ufficio Stampa Politecnico di Torino
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