24/10/2014 - Si ispira al cogito cartesiano il titolo della mostra Sedeo ergo sum, in programma a Roma dal 30 ottobre, negli spazi della galleria Label201.
Il progetto, a cura di Abbiatici_Levy, intende aprire una riflessione sull’oggetto “sedia” soffermandosi sugli aspetti storici, relazionali e sociali. Introdotta a metà del Quattrocento negli ambienti ecclesiastici e aristocratici, la sedia ha assunto un valore sempre più individualista, quale espressione dell'appartenenza sociale, delle preferenze stilistiche e dei contesti vissuti. Oggi la sedia definisce la nostra quotidianità.
Oltre ad esporre la documentazione fotografica, di Caterina Pecchioli, di una serie di sedute immortalate in differenti contesti pubblici, religiosi, giuridici e sociali, Sedeo ergo sum racconta il lavoro di altri due artisti Naoya Takahara (Ehime, Giappone, 1954) e Subodh Kerkar (Goa, India, 1965) estendendo la riflessione sull’oggetto anche a livello geografico, offrendo spunti di analisi originali, legati alle eredità culturali di provenienza asiatica.
L’inaugurazione della mostra, visitabile fino al 6 dicembre, si terrà in concomitanza con l’evento “PORTUENSE201 Open Studios” durante il quale gli studi del distretto Portuense201 aprono le loro porte al pubblico con una serie di eventi e installazioni dedicati ai mondi
del video, dell'arte e dell'architettura.
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