Oikos per Padiglione Italia
16/11/2012 - Oikos è presente alla Biennale di Venezia fino al 25 novembre 2012 con una partecipazione declinata in collaborazioni diverse e unite insieme dalla profonda adesione al tema “Common Ground” proposto da David Chipperfield per la 13a Mostra Internazionale di Architettura.
Con la sua originale interpretazione di colore e materia per l’architettura, Oikos entra nei padiglioni, dialoga con i più grandi progettisti della scena internazionale, interpreta spazi e suggestioni con una presenza forte nel segno del “terreno comune”: dalle quinte per la mostra “Alvaro Siza. Viagem sem Programa”, collateral dedicato al Leone d’Oro alla carriera, fino alle texture urbane di “Facecity” di Pino Musi, progetto curato da Fulvio Irace su selezione di Chipperfield.
Oikos avvolge di colore e materia le pareti dell’area verde nel Padiglione Italia ed accompagna l’Angola, con una finitura oro, al suo primo esordio alla prestigiosa manifestazione internazionale di architettura.
Nell’area metropolitana di Venezia è con l’artista-writer Andrea Casillo che interviene graficamente sul perimetro del Vega a Marghera per l’evento collaterale Venice Green Dream.
Con i diversi progettisti Oikos crea una materia specifica adatta ad interpretare i loro progetti. Una materia che ha in sé valenza estetica ed etica; bellezza e rispetto dell’uomo e dell’ambiente. Nelle sue diverse letture, il lavoro di Oikos sulla materia per l’architettura diventa lo spazio di confronto, il common ground tra le diverse anime della produzione e della progettazione.
OIKOS si distingue per l’attenzione alla sostenibilità dei propri prodotti e per la ricerca di una nuova interpretazione della materia e del progetto, ma anche per un nuovo modo di fare impresa. La ricerca sul “senso della materia” si traduce in materiali, lavorazioni, finiture, nel rispetto della sostenibilità ambientale, e in attenzione all’impatto dei prodotti sull’ambiente.
Per Oikos non basta non inquinare: il ciclo produttivo punta all’ottimizzazione energetica, riutilizza le polveri, l’acqua e i materiali di scarto; riusa i materiali residui di altre lavorazioni (pietra e ferro) per farne materia e colore per l’architettura. L’impegno di Oikos come impresa verde e sostenibile ha continui riconoscimenti, primo tra tutti il premio Green Economy di Legambiente.
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