21/09/2011 - «Progettare una casa per un poeta. Una casa per suonare, vivere, morire. Una casa per leggere, scrivere, pensare...». Inizia così Alberto Campo Baeza la descrizione di Casa Moliner.
«Alziamo pareti alte per ottenere una scatola aperta verso il cielo, come un giardino nudo, metafisico, con pavimenti e pareti in cemento. Per creare un mondo interiore. Abbiamo scavato nel terreno per piantare grandi alberi.
E fluttuante in mezzo, una scatola trasparente, piena di luce da nord. Abbiamo stabilito tre livelli. Il più alto per sognare. Il giardino per vivere. Il più profondo per dormire.
Per sognare, abbiamo creato in cima una specie di nuvola. Una biblioteca costruita con alte pareti di luce che si diffonde attraverso grandi vetri trasparenti. Con luce da Nord per leggere e scrivere, pensare e “sentire”.
Per vivere, il giardino con una luce del sole,da Sud. Una stanza che è tutto giardino, con pareti trasparenti che pongono l’interno in continuità conl'esterno.
Per dormire, morire? Lo spazio più profondo. Le camere da letto, in basso, come una grotta.
Sognare, vivere, morire. Questa è la casa del poeta».
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