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Minicucine

Helvar per la nuova sede Bocconi
Alimentatori elettronici digitali per l’illuminazione
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© Paolo Tonato © Paolo Tonato
04/11/2008 -Il nuovo campus rappresenta un’opera memorabile sia per l’università che per la città. E’ stato inaugurato alla fine di ottobre 2008 ed accoglie le attività degli istituti scientifici e di ricerca per i quali sono disponibili 883 uffici, un’Aula Magna da 1000 posti suddivisa in due sale e corredata da foyer e spazi per convegni ed esposizioni, oltre ad un parcheggio interrato con 200 posti auto.

Il progetto dello studio irlandese Grafton Architects, vincitore nel 2002 di un concorso a inviti, è stato premiato da una prestigiosa giuria per la particolare attenzione posta alla relazione con il contesto urbano e per le avanzate innovazioni tecnologiche proposte.
 
Imponente, solida, ricca di sfumature, di scorci, di aperture, attuale nelle scelte strutturali e tecnologiche, solenne nei suoi grandi spazi vuoti, fortificata intorno al proprio sapere eppure aperta verso la città. Con uno spazio quasi sacrale costituito dal volume dell’Aula Magna e un cuore pulsante fatto di uffici, centri di ricerca, biblioteca che si snodano intorno a numerose piazze interne.

Un’architettura moderna nelle scelte strutturali e tecnologiche
che, se pur non visibili al visitatore, rendono questo edificio particolarmente efficiente: sofisticate opere di fondazione che hanno permesso di superare i 14 m nel sottosuolo, un sistema energetico altamente performante basato su pompe di calore che captano la falda acquifera, un impianto di illuminazione attento ai fattori di risparmio energetico.

Helvar
è orgogliosa di aver partecipato a questa imponente opera fornendo i sistemi di gestione della luce e gli alimentatori elettronici digitali previsti per l’illuminazione dei foyer dell’Aula Magna e per tutti gli uffici.
 
IL PROGETTO
Un pezzo di città
Fin dal 1940 l’università è stata dislocata nella parte sud di Milano, nei pressi del parco Ravizza e dei resti delle mura spagnole. Il campus Bocconi è cresciuto nei decenni fino a diventare un vero e proprio isolato incastonato in un quartiere residenziale e commerciale.
La Bocconi non è nuova all’intervento architettonico di grandi progettisti, tanto che gli edifici esistenti portano la firma di prestigiosi architetti quali Giuseppe Pagano, Giovanni Muzio e Ignazio Gardella.
Il nuovo edificio sorge in un’area di 50mX150m e rappresenta per l’Università l’opportunità di creare uno spazio proporzionato alla scala della città.
Geometrie d’impatto, spazi sospesi, illuminazione naturale, materiali recuperati dalla tradizione locale e adattati allo stile contemporaneo queste le caratteristiche essenziali del nuovo campus progettato dallo studio irlandese Grafton Architects.
Una scelta di monumentalità e nello stesso tempo di radicamento nel territorio che nelle intenzioni di Yvonne Farrel e Shelley McNamara doveva portare a un edificio che non fosse percepito come estraneo, come un’importazione, ma piuttosto come un pezzo di città.
 
Imponente e massiccio è nello stesso leggero con il suo alternarsi di cemento, pietra e vetro, volumi pieno-vuoti e le sue forme sospese tra terra e cielo.
L’impatto visivo è ulteriormente alleggerito dall’ampia e generosa presenza di vetrate e aperture, che convogliano la luce naturale fin nel sottosuolo.
Un pezzo di città che partecipa alla vita di Milano sia di giorno quanto di notte, quando le sue numerose e alte vetrate filtrano la luce artificiale sapientemente scelta e modulata.
 
L’Aula Magna - Una finestra su Milano
L’ingresso del nuovo campus si affaccia su viale Bligny, vivace e trafficata arteria cittadina, e proprio qui è stata posizionata l’Aula Magna - un vero e proprio teatro da 1000 posti -, uno spazio pubblico per sottolineare il legame tra la Bocconi e la sua città.
Dalla strada, l’Aula Magna, con le sue altissime vetrate e l’enorme spazio vuoto del foyer posto sotto il livello stradale, ha un impatto scenico molto forte, è come una finestra su Milano. Di giorno evoca quella che le due progettiste hanno definito “la grande pietra incastonata”. Di notte si trasforma in una “grande lanterna cinese” la cui luce cattura l’attenzione della metropoli.
Altrettanto forte e indimenticabile è la sensazione che si prova quando si entra in questo spazio. Qui vetro, calcestruzzo e ceppo lombardo si mescolano con marmo di colorazione chiara la cui finitura lucida aumenta la luminosità dell’ambiente e lo impreziosisce con mille riflessi.
Al di là dei materiali, il vero lusso del foyer è costituito dallo spazio stesso, enorme, vuoto, i cui confini si perdono grazie alle trasparenze del vetro, alle tonalità neutre, alle file di luci che sembrano correre verso l’infinito.
E’ uno spazio che celebra la grandezza dell’Università che lo ospita, come una cattedrale della cultura economica e nello stesso tempo sembra rappresentare un concetto di cultura senza confini.
 
Un grande luogo di scambio
L’universo laborioso degli uffici e della ricerca è sospeso fra terra e cielo. E’ collocato nei corpi in elevazione sovrapposti alle aree pubbliche.
E’ un labirinto organizzato, flessibile ed interattivo, in cui gli spazi di lavoro, con uffici tutti uguali, si alternano a cortili inclusi e giardini pensili. Un attento studio della sezione ha permesso di alternare sapientemente i volumi pieni e vuoti e consente alla luce naturale di filtrare in tutti gli ambienti, anche quelli posti nove metri sotto il suolo.
 
LUCE NATURALE – LUCE ARTIFICIALE: EFFICIENZA E RISPARIO ENERGETICO
Se la tecnica architettonica riesce a sfruttare al massimo le potenzialità della luce naturale, la tecnologia impiantistica e illuminotecnica offre la possibilità di integrarla sapientemente con quella artificiale.
 
“Era molto importante – dichiara l’ing. Luigi Amman, progettista incaricato della parte impiantistica – che l’intero edificio fosse dotato di un impianto di illuminazione efficiente e all’avanguardia che permettesse di ottenere un giusto equilibrio tra confort visivo, risparmio energetico, funzionalità ed estetica”.
 
In un edificio così grande i consumi elettrici costituiscono inevitabilmente una voce di costo importante, ragion per la quale la progettazione degli impianti ha previsto l’inserimento di accorgimenti per controllare e abbattere il più possibile tali costi.
 
Nei circa 900 uffici, nei corridoi come pure nei foyer antistanti l’Aula Magna e nelle aule più piccole, è stata prevista illuminazione fluorescente che utilizza lampade e alimentatori di ultima generazione inseriti in apparecchi appositamente studiati dall’arch. Bonucelli, responsabile del progetto di interior.
 
La scelta della fluorescenza rispetto ad altri tipologie di fonti luminose comporta di per sé risparmio energetico, ulteriormente incrementato dall’utilizzo di alimentatori elettronici digitali che consentono di regolare il flusso luminoso in base alla reali necessità e alle condizioni di luce naturale presente nei vari momenti della giornata e dell’anno.
 
Successivo passaggio verso l’efficienza energetica è dato dal prevedere un sistema di gestione della luce che permette di controllare in modo organizzato le varie parti dell’impianto.
Così è stato anche per il campus Bocconi dove la collaborazione tra l’ing. Amman e gli esperti Helvar ha portato a progettare un sistema di gestione della luce specifico per la parte uffici e uno, diverso, per la parte dei foyer e delle aule più piccole.
 
I cinque piani di uffici si dipanano in un dedalo ordinato di corridoi a cui affacciano una o due file di locali. Ogni ufficio è dotato di un corpo illuminante sospeso con luce diretta e ottica dark. Le lampade T5 sono alimentate con alimentatori elettronici digitali Helvar (EL-si). Le lampade sono collegate tra loro da sistemi bus DALI che lavorano sulle singole file di uffici.
 
Per consentire la gestione centralizzata dell’intero impianto sono stati inoltre predisposti da Helvar 50 gateway che permettono alle reti DALI di dialogare in modo semplice con il sistema centrale.
La scelta di utilizzare alimentatori e sistemi bus DALI consentirà in un secondo momento di variare e arricchire in modo semplice l’architettura dell’impianto integrandola con sistemi che lo rendano ancora più performante (sensori di presenza, rilevatori di luce, etc).
 
Diverse invece le esigenze e il progetto del sistema per i due foyer dell’Aula Magna, percorsi da lunghe linee luminose che geometricamente riprendono le costolature delle vetrate.
In questo caso era importante poter gestire in modo flessibile le singole lampade in modo e modificare la programmazione a seconda delle esigenze. Il foyer viene infatti utilizzato non solo come zona di attesa e di transito verso l’Aula Magna, ma anche come spazio espositivo e per l’organizzazione di eventi.
 
Per il momento tutte le luci vengono accese e regolate contemporaneamente. Un domani il cliente potrebbe decidere un accensione per file o per gruppi di apparecchi.
Dato l’elevato numero di lampade presenti con componentistica DALI (250 per il foyer -1 e 120 per il foyer -2) era fondamentale prevedere un sistema di gestione che mettesse in collegamento tutti questi dispositivi.
Tale obiettivo è stato raggiunto utilizzando i DIGIDIM ROUTER di Helvar in abbinamento ai reattori elettronici digitali EL-si.
Sfruttando la rete dati Ethernet, il DIGIDIM ROUTER collega e controlla in modo semplice un numero praticamente infinito di reti DALI e permette così di creare un sistema versatile e scalabile. Ogni impianto viene poi gestito dal personale dell’università tramite un semplice pannello di controllo che consente di richiamare le scene pre fissate e di programmarne di nuove a seconda delle esigenze.
 
Infine, per le aule poste al piano -2, illuminate da incassi tondi a fluorescenza, è stato utilizzato il sistema DIGIDIM di Helvar che grazie a una pulsantiera permette di richiamare gli scenari predisposti: luce d’ingresso, luce di proiezione, luce per l’oratore.
 
Un progetto ampio e complesso dunque, in cui è risultata fondamentale la collaborazione tra i progettisti e i tecnici. “Come già in altri progetti seguiti insieme – conferma l’ing. Amman – la disponibilità e la competenza del personale Helvar ci ha permesso di scegliere la soluzione migliore per i vari ambienti e di seguire in modo flessibile un progetto che nel tempo ha visto modificarsi alcune richieste del committente”.

Helvar su Edilportale.com
 
 
PRODOTTI HELVAR INSTALLATI
7 Digidim Routers (910)
1590 alimentatori elettronici digitali (EL-si)
1920 alimentatori elettronici standard (EL-s)
50 alimentatori per reti DALI (402)
LON Gateway (430)
 
 
RIFERIMENTI
Luogo: Università Luigi Bocconi - Milano
Progettisti: Grafton Architects (Dublino) Shelley McNamara e Yvonne Farrell con Simona Castelli
Direzione lavori generale opere architettoniche: Progetto CMR
Coordinamento sicurezza in progettazione ed esecuzione: Progetto CMR
Progetto impianti: Amman progetti (Ing. Luigi Amman)
Progetto illuminotecnico: Metis Lighting
Progetto interni: Avenue Architects, arch. Dante Bonuccelli
Impresa di costruzione: GDM Costruzioni S.p.a (Geom. Giancarlo Marzoli, Ing. Marco Cornelli)
Tempi di realizzazione: 2003-2008
Superficie lorda complessiva: 68.600 mq

  Scheda progetto: The new faculty building at Bocconi University
Paolo Tonato
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