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Fabbricare fare disfare
mostra  NONOSTANTE MARRAS, VIA COLA DI RIENZO 8, 20144 MILANO, dal 16/04/2018 al 22/04/2018
importante saper collaborare, un po’ come comunicare e come voler bene. Fare cose insieme non è da tutti, non è una capacità scontata. Senza generosità e spirito d’avventura non esiste collaborazione. La collaborazione è essenzialmente un’arte, un’abilità sociale e richiede un cuore grande. È la capacità di ascoltare, confrontarsi, dialogare con il prossimo per realizzare opere e risultati che da soli sarebbero altro. È la curiosità che spinge a esplorare, a non sottrarsi alla possibilità di cercare varchi, da qualsiasi parte essi provengano.

È la creazione di punti di incontro, dialogo, scambio di pensieri e di esperienze. Antonio Marras è da sempre grande sostenitore delle collaborazioni tra le persone e tra il design, l’arte, l’architettura, la moda, l’arredamento, il cibo. Saperi che si influenzano l’uno con l’altro.

Marras ama sconfinare in vari ambiti disciplinari e per la Design Week 2018 lo fa con la complicità di Francesco Maggiore – ingegnere, presidente della Fondazione Gianfranco Dioguardi e direttore creativo di Kiasmo – con cui cura l’operazione “PREMIATA DITTAMARRAS&CO”, vero e proprio co-working che per diversi mesi ha trasformato lo spazio Nonostantemarras in un laboratorio creativo di incontri, idee e collaborazioni, portando a una serie di partnership con aziende italiane scelte con Archiproducts tra le più vivaci e innovative nel settore arredo e complementi per la casa: La Fabbrica del Lino, Fantin, Kiasmo, Saba, Wall&Decò.

Aziende riconoscibili sia nell’alto valore artigianale e qualitativo, sia nel risultato formale, espressivo e funzionale dei manufatti; la capacità d’innovazione di queste società si riscontra soprattutto nella volontà di riconoscere il grande patrimonio storico, artigianale e artistico italiano, come valore imprescindibile per la progettazione e realizzazione di nuovi prodotti. Un irrinunciabile dialogo con la tradizione e una altrettanto preziosa ricerca della contemporaneità si fondono in una raffinata cultura del sapere e del saper fare, dove arte e mestieri, diventano elementi inscindibili del made in Italy.

Da ciascuna di queste collaborazioni sono nate inedite collezioni firmate Antonio Marras: con Saba tre nuove linee di rivestimenti per i divani e le poltroncine “New York”; con Kiasmo, a quattro mani con Vincenzo D’Alba, nuove collezioni di vasi, piatti, piastrelle e cuscini; una linea di cuscini è firmata anche per La Fabbrica del Lino insieme a una collezione di runner, tovaglie e grembiuli; con l’azienda Fantin, sempre in collaborazione con Kiasmo, un tavolo dal ripiano progettato per accogliere le nuove serie di piastrelle; una nuova carta da parati con Wall&Decò. Alcuni di questi prodotti sono declinati come pezzi unici, contraddistinti da interventi pittorici realizzati direttamente sui prodotti da Marras, in alcuni casi coadiuvato da D’Alba: il design industriale incontra così la performance artistica e racconta lo straordinario fascino del dialogo sull’arte.

Design, arte e moda collaborano a un unico progetto, compiendosi nel binomio impresa e cultura. Un binomio, quindi, in grado di legare in maniera indissolubile arte e industria, creando collezioni cariche di un potenziale visionario, tese nel solco di una tradizione storica e, al tempo stesso, rispettose della contemporaneità.

Aver estratto dalla poesia “Fabbricare fabbricare fabbricare” di Dino Campana il titolo di questa iniziativa ha un significato profondo e, forse oggi, trascurato. La straordinaria contraddizione espressa dalla poesia sembra il mea culpa che ogni artista al pari di ogni imprenditore vorrebbe fare: da un lato l’incapacità a resistere alla misteriosa volontà di creazione; dall’altro l’assoluta convinzione che tutto quanto sia vano.
In questa profonda ambiguità si è svolto il lavoro di queste singolari collaborazioni, ovvero nell’incoscienza del fare e nella coscienza di dover essere, in fondo, razionali.

Fabbricare, fabbricare, fabbricare
Preferisco il rumore del mare
Che dice fabbricare fare disfare
Fare e disfare è tutto un lavorare
Ecco quello che so fare
- Dino Campana -


Cuscini, Grembiuli, Runner, Tovaglie Segno, colore e design contraddistinguono la piccola home collection dedicata alla casa firmata Marras. Una linea coordinata di prodotti 100% naturali e pratici contraddistinti da una finitura soft touch che li rende naturalmente stropicciati. Inoltre, la tintura in capo con sostanze ecocompatibili e anallergiche garantisce una resa del colore unica e completamente sostenibile. FANTIN L’azienda Fantin, nata a Bannia di Fiume Veneto (Pordenone) esattamente cinquant’anni fa, festeggia mezzo secolo segnato da creazioni di arredi e soluzioni in metallo riconosciuti per qualità, solidità, bellezza e sostenibilità. Tutti i mobili Fantin, curati nei dettagli della tecnica e dell’estetica, si adattano ai contesti più diversi: dalla casa all’ufficio, fino alla collettività e all’industria.

Questa trasversalità, dovuta alla possibilità di personalizzare il singolo prodotto, è la chiave che ha permesso di ottenere prestigiose partnership in tutto il mondo, aggiungendo all’ingegno del progetto la qualità sartoriale dell’offerta. Il metallo è il materiale divenuto nel tempo sinonimo di Fantin, dell’esperienza maturata nella sua lavorazione grazie all’impiego di tecnologie all’avanguardia che hanno permesso di esplorarne tutto il potenziale espressivo e la versatilità ravvisabile nelle collezioni del brand realizzati con la direzione creativa di Salvatore Indriolo. Tavoli Il tavolo “Polittico”, nelle varianti I e II rappresenta una sintesi tra funzione e arte.

Il piano di appoggio, costituito da una griglia in metallo, permette di realizzare composizioni di piastrelle. Un elemento di arredo all’insegna del minimo strutturale, pensato per spazi interni ed esterni, dove il disegno e i materiali danno vita a un virtuosismo di forme e significati. Un tavolo mutevole, che presta la sua struttura a continui rinnovamenti grazie alla possibilità di spostare, o sostituire, le piastrelle che compongono il piano creando composizioni sempre nuove. Il progetto, realizzato su disegno di Vincenzo D’Alba, è stato ingegnerizzato da Sandro Fantin con la consulenza di Remigio Furlanetto.

KIASMO Kiasmo si contraddistingue per un’assoluta dedizione alla storia, al progetto e a una produzione originale e rigorosa ascrivibile nella categoria del lusso made in Italy. Il nome Kiasmo intende incarnare l’intreccio tra arte, architettura, design e fashion, per costituire un metodo progettuale e produttivo assoluto, senza tempo, in linea con la più alta tradizione manifatturiera e artigianale dell’Italia. La sua posizione geografica, Torrepaduli (Lecce), nel centro della penisola salentina, è un elemento caratterizzante della filosofia aziendale, che raccoglie gli importanti stimoli che scaturiscono dalla cultura mediterranea. Kiasmo nasce nel 2011 dall’unione di tre diverse personalità: Francesco Maggiore (ingegnere e direttore creativo), Vincenzo D’Alba (architetto e designer) e Mauro Melissano (responsabile commerciale).

La produzione è organizzata per serie. Ognuno dei quattro settori produttivi contiene al proprio interno una collezione di opere divise in serie tematiche. La produzione comprende manufatti artigianali, industriali unici e seriali. Le collezioni si distinguono per lo stile grafico dell’artista Vincenzo D’Alba. Piatti Marras e D’Alba disegnano tre serie di piatti: “Mirror” diventa riscoperta di un ritratto esistenziale fondato sul “gesto” come specchio di una intimità perduta; “Portrait” è composta da disegni carichi di uno storico plasticismo.

Un linguaggio diretto, unito alla volontà di descrivere corpi reali e sensibili. Fanno da sfondo declinazioni geometriche in linea con i tratti delle figure. Decorazioni che rendono ancor più attraente l’espressività dei sei personaggi; “Variation” è costituita da sei composizioni geometriche dove la rarefatta cromia contribuisce ad astrarle da ogni significato. Vasi Due serie di piatti: “Bovary” appare da subito un racconto manierista fatto di decorazioni e descrizioni. Una visione figurativa contraddetta dall’astrattismo dei riferimenti sacri, artistici e simbolici; “Pickwick” è una raccolta di ritratti tormentati ed eccentrici dove i volti e gli abiti si fondono in un’armonia di geometrie e sguardi. Piastrelle Due serie di piastrelle: “Boudoir” fondata sul segno racconta le virtù della perversione. Il tratteggio è l’epilogo di ogni atto mostrato rigorosamente privo di interrogazioni; “Lady” sono frammenti di un discorso amoroso costituito da immagini colme di ambiguità. Un realismo surreale distingue l’intera collezione dove i tratti melanconici diventano la poetica dei due artisti.

Cuscini La collezioni di cuscini è costituita da una serie di ritratti quasi informali dove la policromia dei segni diventa una narrazione pittorica esistenzialista. Vasi e piatti in pezzi unici Parallelamente alla produzione seriale di piatti, vasi e piastrelle realizzata secondo la tecnica della decalcomania, Marras e D’Alba disegnano a quattro mani direttamente su questi manufatti in terracotta, quindi su un materiale tanto tradizionale da permettere di ricreare una nuova esperienza classica ma con un linguaggio contemporaneo, attento al passato anche più recente.

SABA Saba nasce nel 1987 e da allora dedica la sua ricerca progettuale alla cultura del relax. Un brand tutto al femminile, dal team che lo anima alle collezioni morbide e accoglienti che realizza, alle collaborazioni di cui si nutre. Il percorso di Saba si può sintetizzare in “eleganza sofisticata ma democratica” e “materia razionale ma all’insegna della leggerezza”. Creazione, scelta dei materiali, lavorazioni e processi costruttivi seguono un percorso ideale guidato dal desiderio di sperimentare senza inclinazione per gli eccessi e con costante attenzione ai principi di qualità e di ergonomia. Per Saba un prodotto di design non deve solo avere delle caratteristiche eccellenti sotto il profilo tecnico, ma deve anche rispondere ai bisogni reali del consumatore e contemporaneamente sollevare emozioni estetiche per coinvolgere il pubblico. Ciò che caratterizza Saba è lo stile inconfondibile di coniugare ogni forma alla poesia del colore e alla materia del tessuto. Divani, poltrone, sedie e pouf La leggerezza del gesto e la poesia del colore tipici di Saba trovano numerosi punti di incontro con l’arte di Antonio Marras che, in occasione del Salone del Mobile, reinterpreta l’iconica collezione di divani e poltroncine New York attingendo dagli inediti accostamenti tessili della pre-collezione autunno-inverno 2018/19. Saba, attraverso un lavoro minuzioso di riadattamento delle stampe su supporti per arredi, ripropone maxi fiori, pied-de-poule, tartan e scene di caccia su tessuti di velluto, lino e panni di lana. Alcuni elementi, acquistabili esclusivamente nello spazio Nonostante Marras, saranno declinati come pezzi unici e contraddistinti da interventi pittorici realizzati da Antonio. Saba firmerà anche il temporary bistrot Marras con 60 sedie New York in lino ecrù, dipinte a mano come delle tele. La performance e il behind-the-scenes del progetto sarà documentato da un video realizzato dalla regista sarda Giulia Achenza, vincitrice della prima edizione del Fashion Film Festival Milano.

WALL&DECÒ Wall&Decò nasce a Cervia (Ravenna) nel 2005 da un’intuizione di Christian Benini, fondatore e direttore creativo del marchio, in origine fotografo pubblicitario: nel riprodurre un’immagine da utilizzare come fondale per un set fotografico, ne percepisce l’alto valore decorativo e le possibili declinazioni nel mondo dell’arredo. Da qui prende avvio una collezione di carte da parati contemporanee per interni, poi ampliata anche agli esterni e agli ambienti umidi, che ridefinisce gli stilemi della decorazione murale proponendo come alternativa ai pattern e alle geometrie ingrandimenti e macro-immagini. Oggi le carte da parati di Wall&Decò sono firmate da designer, artisti e architetti e caratterizzate dalla vocazione artigianale dell’azienda al prodotto unico, capace di adattarsi a progetti specifici. Carta da parati La pluriennale collaborazione tra lo stilista e l’azienda ravennate, che negli anni ha dato forma a capsule collection in pieno stile Marras, prosegue con un nuovo wallpaper per lo spazio Nonostantemarras, declinato nella raffigurazione di finestre e motivi floreali che restituiscono al grande showroom l’ambigua dimensione di un interno che si proietta con nuove aperture oltre il reale, sconfinando negli “interminati spazi” dell’immaginazione.
 
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