11/04/2019 - Fino a domenica 14 aprile, Marcel Wanders e Milano Design Film Festival, rendono omaggio all’architetto e designer milanese Alessandro Mendini, recentemente scomparso, con l'evento Mendini Tribute Cinema.
Il programma si articola in una serie di video che valorizzano e approfondiscono la figura poliedrica del designer, proiettati in loop mattina e pomeriggio presso la Mediateca S. Teresa in via della Moscova, 28.
“Alchemico. Potrebbe essere una parola giusta per lui e per rievocare la molteplicità degli interessi di Alessandro Mendini. E non solo perché la parola era anche in uno dei tanti progetti che ha costellato la sua storia. Quando il 18 febbraio 2019 è mancato, la commozione condivisa nel mondo ha preso subito i colori delle cose che ci ha lasciato. E gli omaggi, hanno rivelato la sua costanza nel miscelare la creatività con la continua ricerca di idee, persone, strade nuove da percorrere. Ha attraversato il 'secolo veloce', ne è stato uno dei motori, ed è arrivato nel frenetico XXI preparato, perché lo aveva anticipato.
La rassegna curata da MDFF su invito di Marcel Wanders, in occasione della settimana del design milanese, vuole raccontare tutto questo. E ci riesce perché è lui, ancora una volta, a offrire la materia per farlo. Nei video e documentari raccolti, parla in prima persona o viene fuori attraverso le visioni estreme e radicali che hanno spinto un po’ più in là, sempre con garbo e per curiosità. Incontriamo gli amici di strada come Cinzia Ruggieri e i suoi Matia Bazar, i Magazzini Criminali, gli altri amici di Alchimia. E gli amici oggetti (quelli del mondo Alessi e tutti). I progetti fatti lontano da casa, dall’Olanda (Museo Groninger) alla Corea (per Ramun e Samsung). Le mostre. Le avventure editoriali (Casabella, Domus, Modo).
Il suo fare riflessivo. Sempre con la pluralità, senza timore di perdere il centro. Sono come i puntini colorati della sua Proust – forse per questo lo rappresenta bene – dietro i quali si nascondono i ricordi dei quadri e dell’arte amati nell’infanzia, la varietà delle sue sperimentazioni, l’ironia con la quale approcciava la progettazione e la serena serietà con cui lo faceva. Quando appare, la cosa che colpisce è la vivacità e la tranquilla irrequietezza del suo sguardo. E così, usare una coralità di tributi e l’arte delle immagini in movimento, sembra proprio il modo migliore per ricordarlo”.
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